La Dacia Jogger è una monovolume a sette posti da 4,5 metri con un look da crossover. La base tecnica è quella della Sandero, da cui eredita anche la plancia: le plastiche sono rigide, ma domina la sensazione di robustezza e praticità. I tasti sono a portata di mano, tranne il satellite dell’impianto audio sul piantone. L’infotainment ha uno schermo touch da 7,9” (che sull’allestimento base si paga a parte), basico nella grafica e nelle funzionalità ma con connettività per dispositivi Android e iOS. Il sedile del conducente non è morbido e le regolazioni sono manuali, ma la posizione di guida è corretta e la visibilità non manca. Tanti i centimetri dietro, anche per i due posti della terza fila, per cui va messo in conto qualche contorsionismo per raggiungerli. Le sedute sono asportabili singolarmente e il vano di carico è a prova di trasloco: il nostro Centro prove ha misurato 160 litri disponibili in configurazione 7 posti, che diventano 624 in quella a cinque posti. Ripiegando anche i sedili della seconda fila si ottiene un pavimento piatto lungo più di due metri.
Come va. Alla apprezzata bifuel a Gpl e al turbobenzina da 100 CV si affianca la full hybrid da 140 CV di derivazione Renault. Un powertrain fatto per la città, dove si apprezza la trasmissione automatica, e dove la componente elettrica si occupa quasi sempre della propulsione, a vantaggio dei consumi: 20,4 km/litro di benzina, contro i 16,5 della termica e i 10,9 della bifuel. Buona la ripresa, aiutata dall’unità elettrica, meno il confort: forzando la mano il rumore del quattro cilindri entra in abitacolo insieme ai fruscii aerodinamici, e le sospensioni posteriori restituiscono qualche colpo secco di troppo. La Dacia Jogger ha un’impostazione turistica, con un rollio elevato e uno sterzo lento, ma resta comunque un’auto sicura nelle manovre d’emergenza. I freni lavorano bene, con spazi di arresto che si allungano un po' sui fondi a bassa aderenza. Pochi gli Adas di serie: anche il cruise control è per le versioni più costose o in pacchetti a pagamento.